Conservanti nei cosmetici… si o no?

Conservanti nei cosmetici… si o no?
Da una parte vi è la ricerca scientifica che avanza e si affina, sia per gli studi sulla tossicologia, sia per la chimica dei prodotti cosmetici; dall’altra capita sempre più spesso di veder dilagare a macchia d’olio, grazie al web, molte informazioni più o meno corrette e spesso piuttosto discutibili. Il consumatore, per la maggior parte inesperto, legge in qua e in là e si riempie di incertezze e dubbi anziché di conoscenza. Prima di tutto facciamo chiarezza: cosa sono e a cosa servono i conservanti nei cosmetici?
I conservanti nei cosmetici sono entrati a far parte di questo mondo con lo scopo primario di inibirvi lo sviluppo di microrganismi quali muffe, lieviti e batteri.
Questi microrganismi potenzialmente inquinanti possono provenire principalmente dall’ambiente. Per questo motivo Witt garantisce che i locali e le aree destinate alla produzione e al confezionamento sono sottoposte a regolari processi di sanificazione e che vengono rispettate al massimo le norme igieniche.
In secondo luogo la contaminazione microbica potrebbe essere data dalle stesse materie prime spesso di scarsa qualità o mal conservate, ma anche in questo caso Witt effettua un’accurata selezione e sceglie solo quelle che rispettino degli standard qualitativi ottimali.
L’inquinamento è causato anche e soprattutto dall’acqua di produzione la quale è costantemente sottoposta ad analisi microbiologiche per assodare la sua assoluta purezza.I microrganismi possono arrivare altresì dal packaging che in genere non è sterile, ma ovviamente è stoccato in aree protette appositamente predisposte e durante il confezionamento viene trattato in modo da evitare qualunque contatto diretto con l’operatore. Ovviamente prima di mettere sul mercato un prodotto, Witt verifica l’assenza di microrganismi mediante conta microbica su tutti i lotti di produzione.
Tuttavia, una volta che questo arriva al consumatore il cosmetico potrebbe potenzialmente venire a contatto con agenti inquinanti, ma attraverso il Challenge Test appuriamo l’efficacia del sistema conservante. Ciò nonostante ad un atteggiamento diffidente del consumatore anche noi abbiamo risposto con il claim “senza conservanti”.
Pensate però che se i conservanti sono sostanze piuttosto sgradite ai consumatori un cosmetico inquinato o degradato dai microbi lo è ancora di più.
Pertanto è indispensabile trovare un compromesso accettabile. Witt ha scelto di utilizzare, nel caso in cui siano assolutamente indispensabili, i conservanti con un miglior profilo tossicologico e associati in modo da impiegare per ognuno la minor concentrazione possibile. Utilizziamo sostanze come glicoli, sali, zuccheri, proteine che riducono l’acqua libera e soprattutto ci affidiamo come sempre alla nostra amica natura, inserendo all’interno dei nostri prodotti cosmetici e detergenti oli essenziali che hanno una spiccata attività antimicrobica. Infatti se ci pensate sono sintetizzati dalle piante anche con lo scopo di proteggerle dagli insetti e dai microrganismi potenzialmente pericolosi. Sono molto attivi quindi si devono usare a concentrazioni molto basse, ma la nota positiva è che hanno un doppio impiego: il nostro scopo principale è utilizzarli per il benessere ma alla fine risultano adeguati anche al cosmetico stesso in quanto fungono da sostanze conservanti.
Tra gli oli essenziali più diffusi come antimicrobici troviamo il Rosmarino, il Timo, la Lavanda e il Tea Tree.
Gli oli essenziali sono i nostri alleati più fedeli, eravamo già molto amici ma ora lo siamo ancora di più!